INTERVISTA ALLA RADIO DELLA DR.SSA MICHELA PINTON SU ANSIA E PSICOTERAPIA (Part 2)

Salve a tutti,

ecco la seconda parte dell’intervista alla radio della dr.ssa Michela Pinton sul tema “Ansia e Psicoterapia”.

Buon ascolto e restate connessi!!!

Dr.ssa Michela Pinton

iNTERVISTA ALLA RADIO DELLA DR.SSA MICHELA PINTON SU ANSIA E PSICOTERAPIA (part 1)

Salve a tutti,

ecco la prima parte dell’intervista alla radio che la dr.ssa Michela Pinton ha registrato la scorsa settimana sul tema “Ansia e Psicoterapia”.

Buon ascolto e restate connessi!!!

FORMAZIONE SULL’INCLUSIONE

Ciao a tutti,

in vista di un nuovo progetto per l’inclusione di bambini e ragazzi disabili presso i Centri Estivi che coordino, ho partecipato ad una formazione ad hoc sull’argomento.

Gli argomenti sono stati molto interessanti e sicuramente con i miei colleghi prenderemo spunto da quanto appreso.

Si apre così una nuova declinazione del mio lavoro.

Non vedo l’ora di cominciare una nuova estate!!!

Per chi volesse avere informazioni rispetto a questo progetto di inclusione ai Centri Estivi, può contattarmi.

Restate connessi!!!

Dr.ssa Pinton Michela

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PROGETTO DI PREVENZIONE AL BULLISMO E CYBERBULLISMO

Ieri si è concluso il progetto di prevenzione al bullismo e cyberbullismo da me condotto nelle scuole primarie di un Istituto Comprensivo.

I temi trattati riguardavano le caratteristiche del fenomeno bullismo, i diversi ruoli e vissuti emotivi di chi è coinvolto in questo tipo di situazioni e alcune possibili strategie di fronteggiamento.

Il tutto è stato trattato in forma di gioco vista l’età dei bambini ma i contenuti sono arrivati tutti.

Il riscontro da parte di alunni e insegnanti è stato molto positivo e per questo ringrazio tutti. Ringrazio i bambini per il loro entusiasmo e perchè sono una scoperta continua per me e ringrazio le insegnanti per la loro attenzione al tema e per il sostegno che mi hanno dato.

Questa esperienza positiva ha rinforzato in tutti l’idea che certi interventi non solo siano utili ma necessari e che bisognerebbe dedicarci più tempo e risorse di quanto sia stato fatto finora.

E’ ciò che ci siamo augurati tutti e chissà, forse il prossimo anno scolastico riusciremo a fare ancora meglio!

Intanto l’anno scolastico volge al termine ma RESTATE CONNESSI!

Dr.ssa Pinton Michela

INCONTRO DIVULGATIVO SUI PAC: IL CONCETTO DI MULTIFATTORIALITA’

Ciao a tutti,

di recente ho tenuto degli incontri online con genitori e insegnanti sui PAC (problemi di aggressività e condotta). In un mio precedente post vi ho parlato della differenza tra rabbia e aggressività e oggi vorrei introdurre il concetto di multifattorialità.

Mi capita spesso, entrando in contatto con genitori di bambini/ragazzi che manifestano problemi psicologici, di notare una certa resistenza a chiedere aiuto se non addirittura un evitamento totale ad affrontare il problema. Quando però riesco ad instaurare un rapporto di fiducia ed alleanza, riesco a comprendere i motivi che stanno alla base di questi comportamenti. Mi rendo conto che questi genitori provano una serie di emozioni spiacevoli come ansia, preoccupazione, angoscia etc. ma anche un grandissimo senso di colpa.

Eh sì! Perché vuoi o non vuoi un genitore si sente sempre responsabile per il proprio figlio e per la sua salute, anche quella mentale. E così il senso di colpa spesso si accompagna a pensieri del tipo: “Sono un cattivo genitore, sono inadeguato, ho sbagliato tutto, sono troppo…. o sono troppo poco…., se mio figlio ha dei problemi e tutta colpa mia!”

È comprensibile che con queste idee e queste emozioni in gioco un genitore possa mettere in atto comportamenti controproducenti come l’evitamento o il rifiuto ad accettare ed affrontare il problema.

Il fatto è che le cose non stanno proprio così, solo che i genitori non lo sanno. Il problema nasce dal fatto che spesso i genitori non conoscono il concetto di multifattorialità ma niente paura perché colgo questa occasione per spiegarlo.

Fare diagnosi di psicopatologia in età evolutiva non è cosa facile perché i fattori che concorrono al suo sviluppo sono molteplici: fattori individuali, trasformazioni maturative, caratteristiche familiari, fattori sociali e fattori culturali. Tutti questi fattori si possono dividere in due tipi: i fattori protettivi (eventi favorevoli nella vita di una persona) e fattori di rischio (eventi sfavorevoli nella vita di una persona). È l’interazione tra questi due tipi di fattori che determina l’eventuale sviluppo di una psicopatologia e la sua manifestazione. Più fattori di rischio sono presenti e predominanti più aumenta il rischio di una psicopatologia.

Ciò significa che non è mai un unico fattore a determinare lo sviluppo di un disturbo con un nesso di causa effetto ma si tratta sempre della combinazione di più fattori di rischio.

Tornando quindi al mio discorso sui genitori, provo a fare un esempio. Lo stile educativo genitoriale può diventare un fattore di rischio. Per esempio genitori troppo permissivi o iperprotettivi o incoerenti, rifiutanti o coercitivi possono concorrere allo sviluppo di un problema di aggressività e condotta nel bambino/ragazzo ma non come unico fattore. Serve che oltre a questo fattore di rischio che riguarda lo stile educativo genitoriale si sommino anche altri fattori, individuali o ambientali. Se questo invece fosse l’unico fattore di rischio presente non si manifesterebbe il problema perché in questo caso i fattori protettivi sarebbero in numero maggiore e concorrerebbero a sanare la situazione.

Se sono riuscita a spiegare il concetto di multifattorialità i genitori a questo punto dovrebbero sentirsi un po’ più sollevati perché dovrebbe risultare chiaro che sebbene il loro contributo sia importante tuttavia non è determinante nello sviluppo di una psicopatologia nel figlio. Spero che questa consapevolezza possa alleggerire il senso di responsabilità e far sì che si possa accettare ed affrontare meglio una diagnosi di psicopatologia in età evolutiva. Di sicuro ignorare o rifiutare il problema non lo risolve anzi può aggravare molto la situazione se passa molto tempo prima di un reale intervento. Mi auguro questa piccola informazione che ho dato oggi possa aiutare.

A presto con un nuovo articolo e mi raccomando…RESTATE CONNESSI!

Dr.ssa Pinton Michela

RIFLESSIONI DOPO 4 SETTIMANE DI CENTRI ESTIVI NELL’EPOCA DEL COVID-19: LE CAPACITA’ MOTORIE DEI BAMBINI

Ciao a tutti,

lo so, mi sono fatta un po’ attendere per questo post ma a volte il tempo mi sfugge!

Non mi dilungo quindi e vi parlo subito di qualche altra osservazione che ho potuto fare in queste settimane di centri estivi. Ringrazio i miei colleghi, insegnanti di educazione fisica e tecnici sportivi, che hanno condiviso con me queste riflessioni.

Oggi parliamo delle capacità motorie dei bambini in questo periodo post emergenza covid-19.

Definiamo innanzitutto cosa si intende per capacità motorie: l’insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette l’apprendimento e l’esecuzione delle varie azioni motorie. Si distinguono in capacità condizionali (forza, velocità, resistenza e flessibilità articolare), che sono legate alla condizione fisica e quindi agli aspetti energetici del movimento e capacità coordinative, connesse alla capacità del sistema nervoso centrale di avviare e controllare il movimento.

Date le dovute spiegazioni la mia osservazione, condivisa con altri, mi porta ad dire che trovo molti bambini regrediti sul piano motorio.

Prendo ad esempio alcune specifiche capacità: per quanto riguarda la forza e la resistenza in molti casi i bambini appaiono sottotono. Si stancano presto e facilmente o in alcuni casi, pur avendo la possibilità di correre, saltare, giocare sembrano poco capaci di farlo in autonomia. Serve un adulto che proponga loro cosa fare, che spieghi come farlo e che li sproni a provarci. Ipotizzo che tutto ciò sia dovuto al lungo periodo che hanno trascorso in casa, dove molto probabilmente non hanno avuto la possibilità di muoversi più di tanto. Forse si sono un po’ troppo abituati ad uno stile di vita più sedentario. Per fortuna, posso affermare che col passare dei giorni sto vedendo gradualmente sparire questa tendenza. I bambini pian piano stanno riacquistando energia, vigore, forza e voglia di giocare.

Per quanto riguarda le capacità coordinative, anche in questo caso ho osservato una generale regressione. I bambini sembrano fare fatica a gestire lo spazio, le distanze, a coordinare occhio mano o occhio piede correttamente. Purtroppo per recuperare e migliorare queste capacità ci vuole un po’ più di tempo ma confido che nell’arco dell’estate possano colmare il divario.

Tutto sta nelle mani di noi adulti secondo me, nel cercare di offrire ai bambini quante più possibilità e tempo per giocare e praticare sport all’aria aperta in questi mesi. Ve lo consiglio con tutto il cuore di approfittare il più possibile di questo periodo di vacanza, visto che non sappiamo se e come sarà possibile praticare sport o muoversi in autunno. Ricordiamoci che l’emergenza covid-19 non è ancora finita e non sappiamo come volgeranno le cose nei prossimi mesi, quindi “carpe diem” e………………RESTATE CONNESSI!

RIFLESSIONI DOPO LA SECONDA SETTIMANA DI CENTRI ESTIVI NELL’EPOCA DEL COVID-19: LE EMOZIONI DEI BAMBINI

Nell’arco di una settimana di centri estivi cerco sempre di parlare con i bambini che lo frequentano, di conoscerli. Si parla quindi di un po’ di tutto, della loro famiglia, degli amici, della scuola, delle loro attività extra, sport o altro e delle prossime vacanze. Tra i vari argomenti ovviamente raccontano anche come hanno passato i mesi di isolamento sociale forzato dovuto all’emergenza da corona virus.

A tal proposito vorrei riportare alcune loro frasi.

Io: “Come è andato quest’anno?”

Bambino: “Non tanto bene”. (Con un’espressione un po’ triste)

Io: “Come mai?”

Bambino: “Sono stato sempre da solo a casa”.

Bambina: “Maestra lo sai che il nonno di una mia amica è morto ucciso dal corona virus?”

Bambino: “Non vedo l’ora che sia l’anno prossimo così possiamo giocare normali senza le mascherine e possiamo fare le partite”.

Ho scelto questi esempi perché nel mio precedente post vi ho parlato della grande capacità di adattamento dei bambini, ma ciò non significa che certe esperienze non lascino un qualche segno anche in loro.

Queste frasi mi fanno capire alcune cose. Prima di tutto che hanno capito benissimo cosa è successo e quanto sia stato grave. Seconda cosa che si rendono perfettamente conto che non siamo ancora tornati alla normalità, che ci sono ancora delle limitazioni e che non sappiamo se e quando tutto tornerà come prima. Terzo che il pensiero della morte li ha toccati da vicino e ancora ci pensano e questo è un fatto significativo per dei bambini.

A questo punto vorrei fare una riflessione. Non sempre i bambini sono in grado di esplicitare le loro emozioni rispetto a questi fatti che pure li hanno toccati, ma sarebbe utile per loro che ci riuscissero in modo da poter elaborare quanto accaduto. Infatti se non riescono ad esprimere il proprio vissuto interiore spesso possono manifestare invece sintomi diversi. Vi faccio alcuni esempi che ahimè ho potuto osservare: improvvisi e inspiegabili mal di pancia, pianti inconsolabili al distacco dai genitori, bambini che si isolano anche in un contesto di gruppo per giocare da soli o al massimo con l’adulto di riferimento….

Visti questi esempi il mio invito è questo: cerchiamo noi adulti di fare molta attenzione a certe frasi dei bambini, ascoltiamoli con attenzione in modo da cogliere l’occasione per parlare con loro di questi argomenti per aiutarli ad esprimere come si sentono in proposito. Aiutiamoli a parlare di emozioni come la paura o la tristezza o di qualsiasi altra emozione spiacevole si possa aver provato in questi durissimi mesi. Cerchiamo di sostenerli nella verbalizzazione delle loro emozioni. Accogliamo i loro vissuti ma allo stesso tempo aiutiamoli a superarli e chissà che davvero, come chiedeva quel bambino, presto possano tornare “a giocare normali”!

Per oggi vi saluto e come sempre vi raccomando….RESTATE CONNESSI!

Dr.ssa Pinton Michela

RIFLESSIONI DOPO LA PRIMA SETTIMANA DI CENTRI ESTIVI NELL’EPOCA DEL COVID-19: L’ADATTAMENTO DEI BAMBINI

Si è conclusa la mia prima settimana in un centro estivo che è riuscito ad aprire ed organizzare attività ludico-sportive per i bambini nonostante le restrizioni di tipo sanitario dovute all’emergenza da COVID-19.

Questi giorni passati insieme ai bambini mi ha permesso osservarli e di fare alcune riflessioni che vorrei condividere con voi nei prossimi post, man mano che questa esperienza prosegue.

Oggi vorrei parlarvi della grande capacità di adattamento dei bambini.

Lo psicologo Jean Piaget aveva definito l’adattamento una ricerca costante di un equilibrio omeostatico che permetta di controllare la realtà circostante. E’ una funzione intellettiva innata che si suddivide in assimilazione (utilizzo degli schemi cognitivi preesistenti per controllare l’ambiente) e accomodamento (modifica degli schemi cognitivi per incorporare nuove conoscenze).

Sicuramente l’emergenza da COVID-19 ha portato tanti cambiamenti nella vita dei bambini e ancora oggi devono adattarsi a regole sociali importanti per la sicurezza e la salute di tutti. Nei centri estivi sono ancora in vigore le regole del distanziamento sociale, dell’igienizzazione di sé e di tutti gli oggetti con cui si entra in contatto e l’uso delle mascherine.

Prima di cominciare questa esperienza mi sono chiesta tante volte come avrebbero risposto i bambini a queste norme e se sarebbero riusciti ad accettarle e metterle in atto e devo ammettere che hanno superato ogni mia aspettativa in senso positivo, dimostrando un grado di flessibilità e capacità di adattamento decisamente superiori a quelle di molti adulti.

In una settimana non ho mai sentito un rifiuto o una lamentela da parte di un bambino anzi spesso erano loro stessi a ricordare a tutti le regole. Vi posso garantire che non è facile per un bambino giocare a distanza dagli altri perché per loro è istintivo avvicinarsi, cercarsi, collaborare. Eppure hanno accettato ogni nostra proposta di gioco che prevedeva la distanza di almeno un metro dagli altri, forse perché per un bambino è più importante essere finalmente fori di casa all’aria aperta, forse perché finalmente può correre, saltare ballare in libertà, forse perché è meglio a distanza di un metro che da soli, forse perché per loro si tratta solo di un gioco diverso ma pur sempre un gioco!

Certamente è importante considerare l’abilità del personale dei centri estivi che sta facendo di tutto per rendere divertente e leggera questa strana situazione e presto ve ne parlerò nel dettaglio ma oggi voglio fissare l’attenzione sulla capacità di adattamento dei bambini. Sono davvero orgogliosa di come stanno rispondendo e forse noi adulti dovremmo prendere tutti esempio, quando ci lamentiamo o quando non rispettiamo le regole. Pensateci e come sempre………….restate connessi!!!

Dr.ssa Pinton Michela

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 13

Continuando a parlare di nuove tecnologie, vorrei proporvi uno stralcio di una serata che ho presentato questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

A volte bambini e ragazzi possono cadere vittime o essere protagonisti di un uso poco corretto e dannoso delle nuove tecnologie. L’ultima parte di questo ciclo di video riguarda alcuni accorgimenti che è possibile adottare per far sì che bambini e adolescenti approccino in modo corretto alle nuove tecnologie perché ricordiamo che a volte è meglio prevenire che curare. Spero che queste poche indicazioni possano esservi utili anche se non sempre facili da mettere in atto e non sempre risolutive nel caso di problemi più importanti. Buona visione e restate connessi per il prossimo video!

NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 12

Continuando a parlare di nuove tecnologie, vorrei proporvi uno stralcio di una serata che ho presentato questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

A volte bambini e ragazzi possono cadere vittime o essere protagonisti di un uso poco corretto e dannoso delle nuove tecnologie. In questi video vi sto man mano presentando alcuni modi di abusare delle nuove tecnologie che purtroppo stanno prendendo sempre più piede. In questo specifico video vi parlerò di alcuni segnali predittori di una dipendenza dalle nuove tecnologie.

Buona visione e restate connessi per il prossimo video!