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Centro di Psicoterapia Scaligero

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Archivi tag: colloquio psicologico

Pregiudizio 6: E’ impossibile risolvere i problemi concreti solo parlando!

Pubblicato il Novembre 14, 2018 da michela pinton
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10 pregiudizi psicologo

Interessante affermazione questa! Chi lo afferma dovrebbe poi aggiungere come fa a risolvere un problema. Secondo me le persone che devono affrontare un problema si dividono in due categorie: quelle che contano solo su loro stesse e quelle che chiedono aiuto. E come si chiede aiuto? Comunicando. E come si risponde ad una richiesta di aiuto? Sempre comunicando. Questo succede nella normalità della vita quotidiana di chiunque e questo è quello che fanno anche gli psicologi: danno un aiuto usando come strumento principale il colloquio.

Forse può tornare utile spiegare brevemente in cosa consiste il colloquio con uno psicologo. La differenza tra rivolgersi ad un parente/amico ed uno psicologo consiste nel fatto che quest’ultimo è formato per utilizzare il colloquio come strumento di indagine e di valutazione finalizzato a raccogliere tutte le informazioni utili per comprendere e aiutare una persona. Lo psicologo ha competenze teoriche e esperienza per usare il colloquio come forma di conoscenza dell’altro. Pone tutta la sua attenzione con un ascolto privo di giudizio e con sincera partecipazione su ciò che il soggetto dice, su come lo dice, e sulle modalità relazionali. Dopo aver raccolto tutte le informazioni può formulare delle ipotesi sulla persona e sul suo problema, integrando queste informazioni con le conoscenze tratte dall’esperienza e dalle conoscenze teoriche. La finalità sarà quella di giungere ad una migliore comprensione dei bisogni e delle motivazioni della persona e del loro possibile collegamento con il problema presentato.

Insomma se normalmente ci si affida a parenti e amici per chiedere un aiuto parlando con loro perché non provare a chiedere un aiuto ad una persona più esperta? E non mi dilungo sui vantaggi di poter parlare con una persona non coinvolta a livello relazionale e quindi più obiettiva e priva di pregiudizi. Aggiungo solo una postilla se qualcuno avesse ancora qualche dubbio.

La psicoterapia cognitivo comportamentale, modello a cui mi riferisco nella pratica professionale, è attualmente considerata una modalità di trattamento dimostrata valida ed efficace dal punto di vista scientifico da una considerevole e consolidata mole di ricerche empiriche (evidence-based medicine) di carattere internazionale. La psicoterapia cognitivo comportamentale, per la sua rigorosa base empirica, domina le linee guida internazionali per i trattamenti psicosociali ed è il trattamento di prima linea per molti disturbi, come raccomandato dalle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence e dell’American Psychological Association.

Se avete domande o riflessioni da aggiungere a questo mio scritto, non esitate a postare altrimenti ci si ritrova per il prossimo articolo. Buona serata.

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Pregiudizio 3: lo psicologo potrebbe manipolare la mia mente!

Pubblicato il Ottobre 17, 2018 da michela pinton
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10 pregiudizi psicologo

In questo articolo vi svelerò i segreti del mestiere. Scopriamo insieme se e come uno psicologo può manipolare la mente delle persone.

In realtà questo pregiudizio mi sembra alquanto superato. E’ passato molto tempo da quando ho sentito una frase del genere. Nei pochi casi in cui mi è stata rivolta, magari anche solo come battuta, ho sempre posto questa domanda: “Secondo te come posso fare a manipolare la mente delle persone?” Di solito le persone danno risposte molto vaghe del tipo “Eh… che ne so io come fai? Tu sai i trucchi del tuo mestiere!” oppure “Magari mi ipnotizzi e mi fai fare quello che vuoi!”

Bene, sveliamo allora i trucchi del mestiere, sono convinta che informare, spiegare, comunicare il più possibile sulla professione dello psicologo sia molto importante per superare dubbi e timori.

Che modi può avere uno psicologo per manipolare la mente delle persone?

  1. Non può usare dei farmaci perché non è un medico e quindi non è abilitato a prescriverli e somministrarli.
  2. Per la mia specifica formazione non utilizzo l’ipnosi come tecnica terapeutica, ma so che serve una formazione specifica per poterla utilizzare e che non tutti gli psicoterapeuti la praticano. Alcune persone credono consista in una perdita di coscienza, dove il terapeuta può controllare la mente del paziente ma non è così. Si tratta di un’esperienza di trance in cui non può venire modificata la personalità, la volontà e i principi morali della persona che si sottopone a questa pratica.
  3. La parola, il colloquio, questo sì è il mezzo utilizzato dagli psicologi e psicoterapeuti per svolgere il proprio lavoro. Il colloquio in psicologia è uno strumento di conoscenza che utilizza la comunicazione allo scopo di raccogliere informazioni con fini di ricerca, di diagnosi o di presa in carico per un determinato trattamento. Il colloquio tra uno psicologo e colui che lo consulta può avvenire solo se c’è una motivazione e un interesse autentico da parte di entrambi. Se una persona ha paura di essere manipolata mentalmente da uno psicologo non credo che chieda un colloquio. Chi invece ha provato questa esperienza penso possa rivelare di cosa si tratta ed essere più convincente di me nel spiegarlo, visto che io sono di parte.

Insomma credo davvero che si tratti solo di suggestioni, fantasie o chiacchiere poco attinenti con la realtà. Le persone che si rivolgono agli psicologi e si sottopongono a delle sedute o a percorsi di psicoterapia sono in continuo aumento ma di solito per motivi di privacy non raccontano la loro esperienza. Io però le inviterei tutte a descrivere come si è svolto il loro colloquio, senza entrare nello specifico dei motivi che le hanno portate a chiedere un consulto. Sono convinta che i loro racconti sarebbero molto più chiarificatori e istruttivi delle mie parole. Perché quindi non provarci? Potete usare anche questo spazio per raccontarvi, ne sarei felice. Buona giornata a tutti.

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