I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 7

Ben ritrovati a tutti dopo le feste natalizie. Spero le abbiate passate in letizia!

Prima di riprendere le abituali pubblicazioni settimanali, permettetemi di ringraziare tutti coloro che in questi giorni hanno speso un pensiero e un augurio per il mio compleanno. Mi ha fatto molto molto piacere.

Ma torniamo a noi. “Dove eravamo rimasti?” (ricordo nostalgico e cit. di Tortora quando riprese la trasmissione Portobello). Ci eravamo lasciati con una serie di video dal titolo “I Nativi Digitali”, tratti da una serata divulgativa che ho condotto la scorsa estate. Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

Nell’ultimo video proposto il tema centrale era la privacy e come è cambiata da quando utilizziamo le nuove tecnologie. Oggi si prosegue l’approfondimento di questo argomento, parlando dei rischi rispetto alla privacy quando si usano le nuove tecnologie e delle possibili soluzioni.

Buona visione e restate connessi per il prossimo video!

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 5

Vorrei proporvi alcuni stralci di una serata che ho proposto questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

In questo secondo video cerco di dare qualche suggerimento per evitare di diventare schiavi delle nuove tecnologie. Buona visione e restati connessi per il prossimo video!

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 4

In attesa dell’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?”, incontro divulgativo aperto al pubblico sull’uso delle tecnologie sia in età adulta che evolutiva, che si terrà presso il Centro Clinico di Verona in data 5 Dicembre 2019, vorrei proporvi alcuni stralci di una serata che ho proposto questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

In questo secondo video continuo a trattare in estrema sintesi il tema di come le nuove tecnologie possono influenzare il nostro cervello, soprattutto in età evolutiva. Questo argomento verrà trattato in modo molto più esteso e dettagliato nel corso della prossima serata divulgativa del 5 Dicembre. Con i miei colleghi porremo l’attenzione su ciò che accade al nostro cervello sia in età adulta che in età evolutiva quando utilizziamo le nuove tecnologie. Vi ricordo che l’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?” è stato inserito nella Settimana dell’Informazione Psicologica 2019, indetta dall’Ordine degli Psicologi del Veneto, pertanto è un evento gratuito. Vi aspettiamo numerosi e vi invitiamo a riservare il vostro posto al più presto. Buona visione!

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 4

In attesa dell’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?”, incontro divulgativo aperto al pubblico sull’uso delle tecnologie sia in età adulta che evolutiva, che si terrà presso in data 5 Dicembre 2019, vorrei proporvi alcuni stralci di una serata che ho proposto questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

In questo video è introdotto in estrema sintesi il tema di come le nuove tecnologie possono influenzare il nostro cervello, soprattutto in età evolutiva. Questo argomento verrà trattato in modo molto più esteso e dettagliato nel corso della prossima serata divulgativa del 5 Dicembre. Con i miei colleghi porremo l’attenzione su ciò che accade al nostro cervello sia in età adulta che in età evolutiva quando utilizziamo le nuove tecnologie. Vi ricordo che l’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?” è stato inserito nella Settimana dell’Informazione Psicologica 2019, indetta dall’Ordine degli Psicologi del Veneto, pertanto è un evento gratuito. Buona visione!

Dr.ssa Pinton Michela

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 3

In attesa dell’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?”, incontro divulgativo aperto al pubblico sull’uso delle tecnologie sia in età adulta che evolutiva, che si terrà presso il Centro Clinico di Verona in data 5 Dicembre 2019, vorrei proporvi alcuni stralci di una serata che ho proposto questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei Centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

In questo video spiegherò quando l’uso delle nuove tecnologie da parte di bambini/adolescenti può diventare un problema. Nei prossimi giorni pubblicherò un video in cui spiegherò in che modo le nuove tecnologie possono influenzare il nostro cervello. Nel frattempo vi auguro buona visione!

Dr.ssa Michela Pinton

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 2

In attesa dell’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?”, incontro divulgativo aperto al pubblico sull’uso delle tecnologie sia in età adulta che evolutiva, che si terrà in data 5 Dicembre 2019, vorrei proporvi alcuni stralci di una serata che ho proposto questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei Centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

In questo video elencherò alcuni dati di ricerca relativi all’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Nei prossimi giorni pubblicherò un video in cui spiegherò quando l’uso delle nuove tecnologie da parte dei minori può diventare un problema. Nel frattempo vi auguro buona visione!

Dr.ssa Pinton Michela

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Part 1

In attesa dell’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?”, incontro divulgativo aperto al pubblico sull’uso delle tecnologie sia in età adulta che evolutiva, che si terrà in data 5 Dicembre 2019, vorrei proporvi alcuni stralci di una serata che ho proposto questa estate, dal titolo “I Nativi Digitali”.

Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

In questo primo video di parlerò innanzitutto dei pregi delle nuove tecnologie e di come hanno cambiato il nostro stile di vita. A presto per il video sui dati di ricerca circa l’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva. Nel frattempo vi auguro buona visione!

Dr.ssa Pinton Michela

I NATIVI DIGITALI: Incontro divulgativo sull’utilizzo delle nuove tecnologie in età evolutiva.

In attesa dell’evento “Nuove tecnologie: come stanno cambiando il nostro cervello?”, incontro divulgativo aperto al pubblico sull’uso delle tecnologie sia in età adulta che evolutiva, che si terrà in data 5 Dicembre 2019, vorrei proporvi alcuni stralci di una serata che ho proposto questa estate dal titolo “I Nativi Digitali”.

Questa serata divulgativa, rivolta ai genitori di bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni dei centri Estivi CUS Padova, si poneva l’obiettivo di esplorare pregi e limiti delle nuove tecnologie, di presentare dati di ricerca rispetto all’uso attuale che ne fanno i minori, di informare sui possibili rischi a cui si può andare incontro e di fornire strategie da poter adottare per un corretto utilizzo di questi mezzi.

In questo primo video di introduzione ho esplicitato obiettivi e contenuti dell’incontro. Nei prossimi giorni pubblicherò i vari argomenti trattati. Buona visione!

“ALZARE LO SGUARDO”: PRESENTAZIONE E RIFLESSIONI SUL LIBRO DI SUSANNA TAMARO. Parte 2

Qualche giorno fa ho pubblicato la prima parte di un articolo che si concludeva con alcune domande. Riprendo da lì e concludo con la seconda e ultima parte di questa mia riflessione.

……Perché si sono dovuti semplificare così tanto i compiti dei bambini, tanto da non scrivere più neanche un semplice pensierino? La scrittrice ha ipotizzato che forse non abbiamo più tanta fiducia nelle loro capacità, che semplifichiamo la loro vita per evitare il più possibile errori e, sia mai, insuccessi o fallimenti. Ha introdotto il concetto di “genitori spazzaneve”, ossia quei genitori che cercano in tutti i modi di spianare la strada da qualsiasi ostacolo ai loro figli. Ma non è che evitando loro qualsiasi frustrazione in realtà non li prepariamo ad affrontare la vita che di per sé è fatta anche di ostacoli, problemi, imprevisti e così via? Non è che in questo modo li rendiamo solo più insicuri? Io credo proprio che sia così. Gli ostacoli servono per crescere, servono per mettersi alla prova e verificare se si hanno le capacità di superarli, servono per farci provare piacere, soddisfazione e senso di autoefficacia quando riusciamo a superarli e se per caso sbagliamo, servono comunque per capire l’errore e non ripeterlo, per rialzarsi e riprovare. Questo è crescere! Quindi cari genitori spazzaneve siete così sicuri di voler privare i nostri figli di questa possibilità? Siete davvero sicuri di non causare un danno peggiore poi, evitando una frustrazione oggi? Io quantomeno ci penserei a lungo.

Arriviamo alle ultime due voci: il mito della creatività e la perdita di una direzione del compito educativo. Nel corso degli anni a più riprese si sono succedute teorie educative che partivano dal presupposto che l’obiettivo educativo principale fosse lo sviluppo delle competenze attraverso le capacità creative del bambino. Premesso che si tratta di teorie che si sono tradotte in metodi didattici validati ed efficaci, secondo l’autrice però, in alcuni casi, queste teorie sono state un po’ travisate e di conseguenza la metodologia non è stata praticata nel modo più corretto. Un errore comune è quello di confondere la creatività con la libertà di fare quello che si vuole. Crescere e imparare in un contesto educativo creativo non significa non avere regole. Perfino nel Metodo Montessori, uno dei primi a basarsi su questo assunto, i bambini erano educati ad essere puliti, ordinati, ad avere rispetto di sé, degli altri e del materiale scolastico. Ciò significa darsi e condividere delle regole, che sono quelle della civile convivenza e che sono quelle che permettono poi di sviluppare la propria creatività. L’ordine e le regole sono fondamentali per crescere. E chi, se non gli insegnanti, è deputato al compito dare ordine e regole? Educare significa indicare la strada, fare da guida, significa assumersi la responsabilità e il rischio di insegnare ciò che è giusto e sbagliato, quale è il bene e quale è il male. Purtroppo lo scopo dell’educazione oggi si scontra con l’idea di libertà, cioè con la convinzione che ognuno debba essere libero di fare le proprie scelte e così anche i bambini. In questo modo però si abdica al ruolo di educatore e non si trasmettono più valori importanti. E ancora mi vengono delle domande. Siamo sicuri che un bambino sappia da solo scegliere autonomamente la sua strada quando non gli abbiamo trasmesso alcun valore? E’ davvero così sbagliato indicare la strada e aspettare che un bambino diventi maturo abbastanza per poter scegliere da solo? Io sono cresciuta in un periodo in cui erano gli adulti di riferimento a scegliere per me e a dirmi cosa potevo o non potevo fare, cosa era giusto e cosa sbagliato. Magari non sarò stata sempre d’accordo ma non ho mai vissuto in maniera traumatica l’educazione che mi veniva impartita, né ho mai sofferto per la limitazione della libertà. Semplicemente mi fidavo e affidavo a chi mi voleva bene, si occupava di me e aveva più esperienza di me. Ciò non mi ha impedito, crescendo di sviluppare un mio pensiero e, da adulta, di fare le mie scelte, a volte in linea con i valori che mi sono stati trasmessi e altre no. E se riguardo indietro, sono grata a mia madre, alla mia maestra, ai miei nonni che in alcuni casi hanno scelto per me anche contro il mio parere, perché mi hanno preservato da errori che avrei sicuramente commesso. Ringrazio i miei educatori per essersi assunti loro la responsabilità e, perché no, anche il rischio di indicarmi la strada, perché senza di loro non sarei quella che sono oggi e credo, modestamente, che abbiamo fatto un buon lavoro.

Bene credo di aver dato tanti spunti su cui riflettere perciò, vi lascio a vostri pensieri che se vorrete condividere, mi farà molto piacere. Buona giornata a tutti e al prossimo post!

susanna tamaro 1
pesentazione libro susanna tamaro fiera delle parole padova

“ALZARE LO SGUARDO”: PRESENTAZIONE E RIFLESSIONI SUL LIBRO DI SUSANNA TAMARO. Parte 1

Recentemente ho partecipato a diverse conferenze della “Fiera delle parole” che si è tenuta a Padova nel mese di Ottobre. Tra le tante ho assistito alla presentazione dell’ultimo libro di Susanna Tamaro e vorrei condividere con voi quello che ho capito e le mie riflessioni.

Nel libro “Alzare lo sguardo” di Susanna Tamaro si sviluppa un confronto tra la scuola di alcuni anni fa, cioè di quando lei era una studentessa, e la scuola di oggi. L’autrice si trova spesso a frequentare gli istituti scolastici visto che ha scritto diversi libri per bambini.

S. Tamaro ha presentato questo libro partendo da una sua considerazione personale: secondo la sua esperienza i bambini sembrano molto più infelici, nevrotici e pieni di problemi psicologici rispetto ad un tempo e la scuola soprattutto la primaria sembra ormai in caduta libera. Si è quindi interessata di comprendere o ipotizzare quali possono essere le cause di questa situazione e ne ha proposte alcune: presenza di diversi insegnanti già alla scuola elementare, ipersemplificazione dei compiti, presenza di genitori “spazzaneve”, “mito della libertà creativa” dei bambini e perdita di una direzione precisa nel compito educativo.

Ora provo ad entrare nel dettaglio e ad esprimere un mio pensiero.

Secondo S. Tamaro la scuola primaria è un passaggio di crescita fondamentale per i bambini e, in passato, la presenza di un’unica maestra per tutti cinque gli anni costituiva un punto di riferimento importante. La maestra unica era una figura di riferimento autorevole e autoritaria per tutti, bambini e genitori. Il termine “autoritaria”, all’epoca, non aveva quell’accezione negativa che ha oggi e per il quale non può più essere utilizzato, ma serviva ad indicare una persone che aveva capacità e potere di gestione della classe e che veniva rispettata e ascoltata da tutti. Magari i bambini potevano avere un po’ di timore reverenziale di fronte a questa figura ma, personalmente credo fosse sano e giusto. Oggi è evidente che il sistema scolastico è molto cambiato per cui è utopico pensare di ritornare alla maestra unica ma condivido l’idea che una figura di riferimento ci debba essere, qualcuno che segua i bambini per tutta la scuola primaria, qualcuno che li possa quindi conoscere in maniera approfondita e che possa quindi aiutarli e guidarli nel modo migliore. Non condivido affatto questo continuo cambio di insegnanti non solo da un anno all’altro ma a volte anche in uno stesso anno scolastico. Questi continui e repentini cambiamenti credo non siano in linea con il bisogno di stabilità e sicurezza dei bambini.

Per quanto riguarda l’ipersemplificazione didattica, l’autrice ha raccontato di aver preso visione dei compiti che svolgono i bambini e dei libri di testo sui quali studiano e ha riscontrato un grande differenza rispetto al passato. I libri risultano caotici, pieni di immagini, di schemi, di brevissimi riassunti, praticamente la copia venuta male del computer. Ho avuto modo di osservarli anch’io e la sensazione che ho provato è di frammentazione delle idee. I concetti ci sono pure ma non trovo un filo logico, una connessione, un senso di coesione del testo e chi riesce a fare questo tipo di elaborazione? Può riuscirci un bambino? I testi che ricordo io, magari potevano essere meno accattivanti da un punto di vista grafico e con meno immagini, ma contenevano dei testi unici, completi, esaustivi dai quali tu dovevi ricavare le informazioni importanti.

Per non parlare che alcune tecniche di apprendimento sono sparite: pensiamo per esempio alle vecchie cornicette, alle pagine e pagine di lettere da scrivere in bella grafia (la calligrafia), al corsivo, alla scrittura dei pensierini. Adesso esistono le schede! Quintali e quintali di schede precompilate (e tralascio il fastidio per lo spreco di carta) dove i bambini sono tenuti solo ad inserire delle parole o delle crocette. Perché le vecchie tecniche sono sparite? Sono così obsolete?! S. Tamaro invitava a riflettere però sull’utilità di alcuni di questi strumenti di apprendimento e io concordo. Per esempio cornicette e calligrafia sono esercizi fondamentali per lo sviluppo della coordinazione oculomotoria, della motricità fine e del cervello in generale. Avete notato quanti bambini oggi non sanno tenere bene una penna in mano? Avete notato quanti non scrivono più in corsivo? Vi siete chiesti quali possono essere le conseguenze di queste scelte? E perché si sono dovuti semplificare così tanto i compiti dei bambini, tanto da non scrivere più neanche un semplice pensiero?

Le risposte a queste domande e altre riflessioni le troverete nella seconda parte di questo articolo che pubblicherò presto. Stay tuned!

Dr.ssa Pinton Michela