ANSIA: QUALI SONO I FATTORI PREDISPONENTI? (Part.1)

Salve a tutti, eccomi tornata con un nuovo video sul tema dell’ansia. Oggi vi parlerò di alcuni fattori predisponenti l’ansia patologica.

Tutti possono essere interessati da un disturbo d’ansia in qualche momento della vita, ma esistono persone più predisposte di altre all’insorgenza e perdurare dei sintomi ansiosi.

Non esiste un singolo gene o una singola causa psicologica per i disturbi d’ansia. Sono molteplici i fattori di rischio che promuovono lo sviluppo dell’ansia patologica. Quelli che aumentano il rischio di sviluppare un qualsiasi tipo di disturbo d’ansia sono i fattori biopsicosociali. Alcuni di questi sono:

  • Fattori ambientali = Un disturbo d’ansia può essere scatenato da stress ambientali o eventi traumatici, come la rottura di un rapporto importante o l’esposizione a un disastro in cui la vita è messa a rischio. Tuttavia, non tutte le persone esposte a questo tipo di eventi sviluppano un disturbo d’ansia. Dipende da quanto la persona si sente sopraffatta da tali eventi. Altri fattori ambientali possono aumentare la vulnerabilità all’ansia e sono l’aver vissuto esperienze traumatiche o aver assistito a eventi drammatici durante l’età dello sviluppo oppure una madre ha provato alti livelli di ansia o depressione durante la gravidanza.
  • Fattori genetici = L’anamnesi familiare di disturbo d’ansia fa ipotizzare una predisposizione genetica. I figli di individui che soffrono di almeno un disturbo hanno un rischio dalle due alle quattro volte maggiore di ammalarsi, con un’insorgenza precoce rispetto ai figli di individui che non soffrono d’ansia. Tuttavia tale predisposizione genetica ad oggi non è stata ancora chiaramente determinata. Anche se i fattori genetici danno un grande contributo alla patogenesi dei disturbi d’ansia, allo stesso tempo non bastano a spiegarne tutti i casi.
  • Patologie croniche o pregresse = Soffrire di malattie croniche gravi (soprattutto di tipo cardiaco, respiratorio, digestivo o metabolico) o essere stati interessati in passato da una patologia severa e/o associata a una forte componente emotiva negativa (per es. un tumore, un infarto, un intervento chirurgico andato male ecc.) possono causare direttamente l’ansia.

Per oggi mi fermo a questi primi tre fattori predisponenti ma nel mio prossimo video ve ne elencherò degli altri. A presto allora e come sempre…..restate connessi!!!

Dr.ssa Michela Pinton

MUTISMO SELETTIVO (Part 2)

Salve a tutti,

dopo una breve interruzione torniamo a parlare dei disturbi d’ansia e in particolare del Mutismo Selettivo, della sua diffusione e dei fattori che contribuiscono alla sua manifestazione.

Il Mutismo Selettivo è un disturbo relativamente raro: il tasso di prevalenza nei bambini oscilla tra lo 0,2% e lo 0,8% anche se negli ultimi anni la percentuale sembra in aumento. Il disturbo si presenta in prevalenza nel sesso femminile con un rapporto femmine-maschi di 2:1.

Le cause responsabili del Mutismo Selettivo sono ad oggi poco chiare, di conseguenza le spiegazioni presenti in letteratura sono varie e ampiamente diversificate. Diversi modelli psicologici hanno cercato di rintracciare le cause del disturbo. L’ipotesi più accreditata è che il disturbo sia una condizione eterogenea determinata da diversi fattori, in primis fattori genetici e ambientali.

Ad oggi i fattori di rischio che più di altri possono giocare un ruolo nella comparsa del mutismo selettivo sembrano essere:

  • fattori temperamentali e ambientali nei genitori come affettività negativa, inibizione comportamentale, timidezza, isolamento e ansia sociale;
  • fattori legati al linguaggio come lievi o pregressi disturbi del linguaggio;
  • fattori fisiologici e genetici come l’ereditarietà con i disturbi d’ansia.

Secondo il modello bio-psico-sociale, l’evidenza di tratti temperamentali costanti nei bambini con Mutismo Selettivo e la presenza di tratti simili nei genitori porta ad ipotizzare un ruolo dei fattori neurobiologici e genetico-familiari all’origine del disturbo. Accanto all’ipotesi neurobiologica risulta di fondamentale importanza il ruolo dei fattori psicologici e sociali, tuttavia contrariamente a quanto si potrebbe pensare ricerche recenti non supportano l’idea secondo la quale esperienze traumatiche vissute dai bambini siano da considerarsi potenziale causa d’insorgenza del disturbo.

Il modello psicologico ad oggi maggiormente diffuso è quello cognitivo-comportamentale che vede il disturbo come il risultato di esperienze di apprendimento rinforzate negativamente: il silenzio è utilizzato come strumento per controllare e gestire l’ansia.

Con queste informazioni concludo la descrizione del Mutismo Selettivo. Ci rivediamo presto con un nuovo video su un altro disturbo d’ansia.…..restate connessi!!!

Dr.ssa Michela Pinton