LA RABBIA E L’AGGRESSIVITA’.

Ciao a tutti, come ricorderete le scorse settimane ho tenuto degli incontri divulgativi sui problemi di aggressività e condotta rivolti a docenti e genitori.

Sono molto contenta della partecipazione e dell’interesse che hanno suscitato anche se ciò significa che l’argomento oramai tocca davvero molte persone e si tratta quindi di un problema diffuso.

Visto che utilizzo questo canale per divulgare contenuti che riguardano la psicologia e la psicoterapia, come promesso, condividerò anche con voi alcuni degli argomenti trattati.

Il primo è la differenza tra rabbia e aggressività.

Spesso nel linguaggio comune rabbia e aggressività sono usate come sinonimi e spesso confuse l’una con l’altra eppure sono cose molto diverse.

La rabbia è un’emozione, un processo complesso che coinvolge tutto il nostro corpo, qualcosa che sentiamo dentro di noi. È una delle 5 emozioni di base come tristezza, gioia, paura e disgusto ed è pertanto innata e universale. Ha un valore adattivo ovvero ci aiuta a ristabilire il senso di giustizia quando è venuto a mancare. Ha quindi una sua funzione e possiamo dire che nella storia evolutiva dell’uomo è stata utile alla sua sopravvivenza.

Certamente la rabbia, come tutte le emozioni, può essere una molla che ci spinge ad agire ma le possibilità di azione possono essere le più diverse, dalla rivoluzione francese alla disobbedienza civile di Gandhi.

Passo allora a parlarvi dell’aggressività. L’aggressività è un comportamento intenzionale volto a infliggere un danno e/o causare sofferenza ad altre persone. Ciò significa che l’aggressività può diventare problematica e disfunzionale. Può portare le persone a pensare in modo irrazionale e a comportarsi in modo rischioso e imprevedibile per sé stessi e per chi sta loro vicino.

Gli effetti negativi dell’aggressività sono il motivo per cui spesso si giudica negativamente anche la rabbia, ma ripeto la rabbia è un’emozione, è solo qualcosa che sentiamo dentro di noi per un motivo preciso. Non è un comportamento, un’azione e di conseguenza non ha senso giudicarla.  In quanto emozione va solo vissuta, accettata e compresa nella sua funzione. Diverso è per l’aggressività.

Spero di essere stata abbastanza chiara ed esaustiva in questa mia spiegazione e spero che queste informazioni possano tornarvi utili.

A presto con un nuovo argomento e mi raccomando….RESTATE CONNESSI!

Dr.ssa Pinton Michela

LA RABBIA: UN’EMOZIONE SOCIALMENTE NEGATA! …….Ma è giusto così?

Ciao a tutti, eccomi di nuovo qui a proporvi articoli su argomenti che spero possano essere di interesse comune. L’argomento di oggi è la rabbia, un’emozione che proviamo a tutti ma che spesso viene soffocata o contrastata. Cerchiamo di capire perché e come può essere gestita.

Partiamo da una premessa. La rabbia è un’emozione e l’emozione è un’esperienza ed un processo complesso che coinvolge l’intero nostro organismo, è uno stato affettivo di solito intenso e di breve durata nel tempo. È costituita da un’espressione facciale, un’attivazione fisiologica che può dare delle sensazioni corporee, un impulso all’azione e una valutazione cognitiva ma l’aspetto più importante su cui mi voglio soffermare è la funzione della rabbia.

Perché ci arrabbiamo? A cosa serve la rabbia?

Partiamo da un’analisi di cosa succede quando ci arrabbiamo. Di solito tutto parte da una rapida valutazione su ciò che sta accadendo. L’idea di partenza è che ci sia una discrepanza tra ciò che accade e ciò che la persona si aspettava o riteneva dovesse accadere. Questa discrepanza è percepita con un senso di ingiustizia e crea un senso di malessere. La persona quindi si attiva e mette in atto una risposta tipica che è quella di attacco, se ritiene di poter rimettere le cose apposto, o di fuga, se crede di essere inerme di fronte allo stato delle cose.

Avete capito allora a cosa serve la rabbia?

Ha la funzione di attivarci e spingerci ad agire per difendere il nostro territorio psicologico ovvero i nostri, bisogni, desideri, idee, scopi, affetti e così via. È una funzione fondamentale che in tempi antichi è stata utile per la sopravvivenza della nostra specie.

Se la rabbia è un’emozione fondamentale e utile allora perché a livello sociale spesso è poco accettata e tollerata? Perché spesso le persone fanno di tutto per inibirla, bloccarla o nasconderla?

Un motivo potrebbe essere il tono edonico spiacevole. Chi si arrabbia prova malessere e disagio e quindi potrebbe voler evitare di sentirsi così. Ma anche l’ansia ha lo stesso tono edonico spiacevole eppure non ha subito lo stesso stigma sociale. Questo accade perché una persona che prova ansia non mette sulla difensiva chi gli sta intorno mentre una persona che si arrabbia sì e viene spesso connotata moralmente in modo negativo con aggettivi come “cattiva” o “violenta”.

Ciò accade perché i concetti di rabbia e aggressività sono spesso sovrapposti nel sentire comune e porta a credere che la rabbia sia sbagliata, qualcosa da censurare o di cui bloccarne l’espressione. Ma questo è un grave errore perché rabbia e aggressività sono due entità molto diverse. La rabbia è un’emozione ovvero qualcosa che si prova internamente mentre l’aggressività è un insieme di comportamenti e agiti attraverso i quali una persona produce dei danni ad altri o alle cose. Basti pensare che se quando si aggredisce è perché si è arrabbiati, non è detto che se si è arrabbiati si aggredisca. Insomma da una parte c’è l’emozione rabbia, che di per sé non fa niente di male se non creare disagio e malessere a chi la prova, e dall’altra c’è il comportamento, che nel caso dell’aggressività può essere pericoloso e dannoso. Questi due concetti non dovrebbero essere confusi l’uno con l’altro.

Per concludere, non c’è nulla di male a provare rabbia e ad esprimerla. È un’emozione normale, funzionale e che proviamo tutti con frequenza. Poco corretto può essere il modo con cui esprimiamo la nostra rabbia soprattutto se creiamo danni a noi stessi o agli altri ma di questo parleremo in un altro articolo. Per oggi mi fermo qui e come sempre vi raccomando…..restate connessi!

Dr.ssa Pinton Michela

I giovedì della psicologia. “Una donna sola”.

Mancano pochi giorni alla serata del 21 Marzo 2019 in cui presenteremo “Una donna sola”, spettacolo teatrale più dibattito sul tema della violenza domestica, presso il Centro Clinico di Verona.

Nella passata serata intitolata “Dalla Rabbia alla Violenza. Manifestazioni sane e patologiche nelle relazioni interpersonali” è stato introdotto il tema della violenza domestica che, nello spettacolo che andiamo a proporvi, offrirà un nuovo punto di vista, quello della vittima, di cui poi potremo discutere tutti insieme.

Nel frattempo, per farvi capire quale può essere il tipo di escalation che porta dalla rabbia alla violenza, vi proponiamo lo spezzone di un film in cui si evidenzia la violenza verbale, quella psicologica, quella fisica e quella assistita che sono stati descritti nel precedente post. Il video è in lingua spagnola ma basta osservare le espressioni facciali e i comportamenti degli interpreti per comprendere gli stati mentali. E’ un video di forte impatto emotivo ma molto chiarificatore. Buona visione e vi aspettiamo Giovedì per una rappresentazione altrettanto emozionante!

I giovedì della psicologia: “Una donna sola”.

In attesa della serata del 21 Marzo 2019 in cui la dr.ssa Gamba, il dr. Pasetto e la dr.ssa Pinton presenteranno “Una donna sola”, spettacolo teatrale più dibattito sul tema della violenza domestica, presso il Centro Clinico di Verona, vi riassumiamo gli argomenti principali della passata serata introduttiva intitolata “Dalla Rabbia alla Violenza. Manifestazioni sane e patologiche nelle relazioni interpersonali”. Oggi ricapitoliamo cos’è la rabbia e quali sono le sue caratteristiche principali.

Ekman, uno dei più famosi studiosi delle emozioni, inserisce la rabbia tra le emozioni base come la tristezza, la gioia, il disgusto e la paura. Le emozioni base hanno delle caratteristiche: sono innate perché ne troviamo l’espressione anche in bambini appena nati e sono universali perché le possiamo riscontrare in qualsiasi popolazione del mondo e anche in altre specie animali come si evince dagli studi di Darwin.

Come qualsiasi altra emozione, la rabbia è un processo che coinvolge tutto il nostro corpo e che comprende 4 aspetti fondamentali:
1. l’espressione del viso caratterizzata da aggrottamento violento delle sopracciglia, occhi lameggianti, denti scoperti e digrignati oppure labbra strette;
2. le sensazioni corporee come l’accelerazione del battito cardiaco, l’innalzamento della pressione, la tensione muscolare e l’irrequietezza, il calore e la sudorazione;
3. la valutazione cognitiva di un’esperienza secondo la quale una situazione o un evento sono vissuti con un senso di ingiustizia. Quando qualcosa intorno a noi va come non dovrebbe andare o come non ci aspettiamo che vada e/o quando attribuiamo responsabilità e consapevolezza a chi ha causato un danno volontario e ingiustificato allora proviamo rabbia;
4. l’impulso all’azione volto all’attacco o alla difesa. I cambiamenti comportamentali variano da individuo a individuo. Mentre per alcuni è più facile gestire e controllare questo stato emotivo, per cui si possono limitare ad un attività motoria accentuata, voce alta e tono minaccioso, stridulo o sibilante, per altri si può manifestare un discontrollo della rabbia che può sfociare in comportamenti aggressivi e violenti verso cose, verso se stessi e/o verso gli altri.

La rabbia è un processo che segue alcune fasi: inizio, durata e attenuazione. A seconda dell’intensità possiamo inoltre definirla in vari modi: furore, esasperazione quando è alta; rabbia, collera, ira quando è media; irritazione, fastidio, corruccio, impazienza quando è bassa.

Un’altra caratteristica della rabbia è che ha un valore adattivo: ci aiuta a ristabilire il senso di giustizia venuto a mancare. Essa quindi può essere funzionale al benessere e alla sopravvivenza dell’uomo. Un esempio in tal senso può essere la disobbedienza civile di Gandhi. Esistono tuttavia casi in cui la rabbia può invece diventare problematica e disfunzionale perché può portare le persone a pensare in modo irrazionale e a comportarsi in modo rischioso e imprevedibile per se stessi e per chi sta loro vicino. Ciò che troppo spesso succede allo stadio la domenica ne è un esempio.
Questo ultimo esempio di comportamenti sono il motivo per cui le espressioni della rabbia sono riprovate nella nostra cultura attuale e si cerca di educare le persone a inibire e controllare la rabbia in funzione di una buona convivenza sociale.

locandina rassegna i giovedì della psicologia con titolo, data e partecipanti

Ringraziamenti

serata rabbia 1 serata rabbia 2 serata rabbia 3

La dr.ssa Gamba, il dr. Pasetto ed io vorremmo ringraziare i numerosi presenti alla serata sulla “Rabbia e Violenza” che si è tenuta lo scorso giovedì sera presso il Centro Clinico di Verona. La partecipazione attiva dei presenti ci ha dimostrato che l’argomento ha colto l’interesse del pubblico. Speriamo di aver esaudito le aspettative, le nostre lo sono state di certo. Siamo così soddisfatti che stiamo già mettendo in cantiere il prossimo evento. Buona domenica a tutti!

Serata “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”

I miei colleghi ed io siamo veramente soddisfatti delle richieste di partecipazione alla serata di domani (ore 20.30 presso il Centro Clinico di Verona) che continuano a pervenire. Lo intendiamo come un segno che abbiamo scelto un argomento di interesse pubblico. Speriamo che anche gli argomenti che tratteremo siano di Vostro gradimento.
Vi diamo una breve anticipazione: l’emozione rabbia, la differenza tra rabbia adattiva e patologica, la differenza tra rabbia e aggressività, la differenza tra conflitto e violenza, la violenza domestica, i possibili interventi.
Restano ancora una decina di posti pertanto affrettatevi a prenotare. Ci vediamo domani sera!
https://www.eventbrite.it/o/drssa-pinton-michela-15554458338

Serata “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”

Mancano pochi giorni alla serata “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”  che si terrà giovedì 24 Gennaio alle ore 20.45 presso il Centro Clinico di Verona e per introdurre questo tema vi propongo la scena di un film (un pò fortina, perdonatemi) come spunto di riflessione rispetto alla differenza tra pensiero e azione. Possiamo provare rabbia a livelli molto intensi per situazioni che riteniamo fortemente ingiuste e intollerabili ma questo non significa per forza passare ad una azione aggressiva. Si possono trovare modi alternativi per elaborare un’emozione, non credete?!

Serata divulgativa: “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”

locandina rassegna i giovedì della psicologia

All’interno della rassegna di incontri “I giovedì della Psicologia” che si terranno presso il Centro Clinico di Verona, il dr. Andrea Pasetto, la dr.ssa Francesca Gamba e la dr.ssa Michela Pinton condurranno la serata di Giovedì 24 Gennaio 2019 dal titolo “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”.

Prossimamente vi daremo maggiori dettagli sugli argomenti della serata.