CONFERENZA DI VITO MANCUSO: LA RICERCA DELLA BELLEZZA!

Ciao a tutti, qualche giorno fa ho scritto della conferenza di Vito Mancuso alla Fiera delle Parole di Padova. In quel post vi ho raccontato come ha descritto il concetto di “Cura” e con quali esempi.

Nella stessa conferenza V. Mancuso ha spiegato un altro concetto importante che vorrei condividere con voi e cioè che per prendersi bene cura degli altri bisogna prima di tutto prendersi cura di sé stessi. Anche di questo sono assolutamente convinta e voi?

Quando Vito Mancuso ha espresso questa sua opinione su quanto sia importante prendersi cura di sé stessi non solo del proprio corpo ma anche della propria anima o spirito o morale, da non intendere strettamente in senso religioso, l’intervistatore gli ha posto questa domanda: “Ha qualche suggerimento su come potremmo prenderci cura della nostra anima?”

L’autore ha risposto che una delle vie maestre per prendersi cura di noi stessi è coltivare la bellezza. Perseguire la bellezza, cercarla in ogni cosa e coltivarla significa credere nell’esistenza di qualcosa più alto di noi, più sublime. Tendere alla bellezza può quindi renderci migliori, purificarci, elevarci o almeno può aiutarci a vivere meglio. Il suo consiglio quindi è stato di cercare la bellezza in tutto quello che ci circonda perché già solo questo esercizio può farci sentire meglio.

Sono convinta anch’io che sia così e secondo me lo si può scoprire facilmente. Pensate ad un esempio banale: “Come vi siete sentiti davanti ad un tramonto o a un paesaggio mozzafiato? Ricordate quelle sensazioni, quelle emozioni dentro di voi in quel momento?” Se erano le stesse che ho provato io, erano delle belle emozioni. E se si sta così bene perché allora non cercare di replicarle ogni volta che è possibile? Io chiamo queste esperienze “i piaceri della vita” ed è da alcuni anni che seguo questa filosofia di vita di cercare il bello in tutto ciò che vedo. E non pensate che per perseguire questo scopo bisogna fare chissà che viaggi o esperienze, è un esercizio più facile di quanto si creda. Certo se si ha la possibilità per esempio di viaggiare e vedere il mondo, questo è un vantaggio per tutto quello che si può vedere sia come natura che come opere d’arte ma se non si ha questa possibilità si può coltivare la bellezza anche nel proprio perimetro quadrato. Per esempio io abito a Padova, sono nata e cresciuta qui e mi ritengo fortunatissima perché per me è una bomboniera. Come coltivare la bellezza qui? E’ facilissimo perché da un punto di vista architettonico e artistico è una città che ha tantissimo da offrire. Sebbene io viva qui da sempre, incredibilmente scopro sempre qualcosa di nuovo che me la fa apprezzare di più. Per esempio la scorsa primavera ho partecipato ad un tour dei giardini di numerosi palazzi privati del centro storico ed è stata una scoperta meravigliosa. Avevo sempre saputo che Padova è più verde di quello che si riesce a vedere girando per il centro ma certi luoghi erano inaccessibili e quindi non avevo mai avuto modo di constatarlo personalmente. Beh qualche mese fa ho potuto visitare questi luoghi, conoscerne la storia, parlare con i proprietari ed è stata una esperienza bellissima e del tutto inaspettata. Non so voi ma quando faccio queste esperienze il cuore mi si riempie di gioia, di soddisfazione, la sensazione è come se mi si gonfiasse nel petto, non riesco a smettere di sorridere e gli occhi mi si illuminano. Mi sento bene e sento di avere imparato qualcosa di utile per la mia vita. Forse è questo che intendeva Mancuso quando parlava di elevarsi.

Quello che vi ho descritto è solo un esempio di ciò che si può fare per cercare la bellezza ma si possono fare tante altre cose diverse: ascoltare la musica che preferite oppure scoprire un genere di musica che non avete mai ascoltato, gustare con ogni vostra papilla un piatto tipico del luogo in cui vivete o assaggiare qualcosa che non avete mai mangiato, leggere un buon libro, di qualunque genere preferite ma uno di quelli che insegnano qualcosa non solo per il contenuto ma anche per come è scritto, annusare il profumo dei fiori o del pane appena sfornato, lavorare con le mani la terra per creare un orto o impastare gli ingredienti per cucinare una torta. Avrete capito che secondo me la bellezza può essere in ogni piccola cosa che si fa e che può coinvolgere ognuno dei cinque sensi che abbiamo. Penso che in questo modo chiunque possa mettere in pratica la ricerca della bellezza e stare ogni giorno un po’ più bene con sé stesso. L’importante è porre attenzione anche alle piccole cose, poi se avete la possibilità di fare di più tanto meglio no!

Io nel mio piccolo continuerò questa filosofia di vita cercando la bellezza nelle piccole cose e ogni tanto anche in quelle più grandi e voi come la cercate? Mi farà piacere se vorrete condividere le vostre esperienze. Nel frattempo buona ricerca a tutti!

Dr.ssa Pinton Michela

“PRENDERSI CURA”: INTERVENTO DI VITO MANCUSO

Nel mese di Ottobre ho partecipato ad alcune conferenze dell’evento “La fiera delle parole” che si è tenuto a Padova. Mi ha colpito molto l’intervento di Vito Mancuso, teologo e scrittore, sul tema del prendersi cura, tema che ovviamente mi riguarda personalmente data la mia professione. Vorrei condividere con voi i suoi e i miei pensieri in proposito.

Innanzitutto vi ripropongo una favola di Igino che Vito Mancuso ha raccontato al pubblico.

Una donna di nome Cura stava camminando lungo un fiume quando vide del fango e decise di dargli una forma. Poi chiese a Giove di dargli il soffio della vita e Giove acconsentì. Successivamente Cura chiese di poter dare un nome alla creatura, ma lo stesso voleva fare Giove e anche la Terra e così litigarono tra loro su chi avesse questo diritto. Per trovare una soluzione chiamarono Saturno, che rappresentava il tempo, per decidere chi avesse ragione. Il saggio Saturno dichiarò che Giove aveva dato alla creatura il soffio vitale ma quando sarebbe morta il soffio sarebbe tornato a lui e che la Terra aveva dato il fango ma anch’esso sarebbe tornato alla Terra, mentre la Cura si era prodigata per crearla e quindi toccava a lei dare un nome alla creatura.

Questo mito insegna che prendersi cura di qualcuno significa avere affetto e sollecitudine ma significa anche avere una grande responsabilità. Significa quindi provare anche preoccupazione e affanno, che può non essere sempre piacevole anzi a volte può essere molto faticoso, duro e pesante.

Condivido assolutamente questa interpretazione della “Cura”. Quando nella mia professione mi prendo cura di qualcuno che ha chiesto il mio aiuto, metto a disposizione il mio tempo, le mie conoscenze, la mia attenzione, le mie competenze, le mie energie insomma tutto quello che so ma anche quello che sono e non è sempre facile. Sono consapevole di avere una grande responsabilità e di dovermi quindi impegnare al massimo delle mie possibilità per offrire ciò di cui le persone hanno bisogno. A volte è difficile, a volte è faticoso, a volte commetto anche degli errori ma la soddisfazione che provo quando vedo qualcuno stare meglio, quando le persone riescono a raggiungere gli obiettivi che si erano fissati, quando ricevo delle conferme di essere stata veramente d’aiuto, tutto il resto svanisce. In questi casi mi rendo conto che prendersi cura di qualcuno significa lasciare un segno positivo dentro di lui, esattamente come “Cura” ha potuto dare un nome alla sua creatura. Mi rendo conto che poter lasciare il segno è un grande privilegio e una grande soddisfazione per questo continuerò a prendermi cura degli altri, nella speranza di riuscire ancora a lasciare il segno.

A presto con un nuovo articolo e se nel frattempo volete lasciare un commento o una domanda sarò lieta di condividerlo. Buona giornata a tutti.

vito mancuso