In questi giorni di isolamento domiciliare ci stiamo accorgendo tutti di quanto la tecnologia ci stia aiutando a mantenere i contatti con il resto del mondo, a tenerci informati, a continuare il nostro lavoro sebbene in modo diverso pertanto vorrei continuare a parlavi di come l’uso delle tecnologie possono modificare il funzionamento del nostro cervello. Oggi infatti vi parlerò di due importanti capacità che possediamo, la creatività e il problem solving, per capire se e come possono essere influenzate dall’uso delle nuove tecnologie.
Patiamo innanzitutto dalla definizione di creatività e di problem solving. La creatività è la capacità della mente di creare e inventare. Il problem solving è un’attività del pensiero finalizzata ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente delle situazioni problematiche.
Come per la memoria, di cui vi ho parlato nel mio precedente articolo, studi e ricerche scientifiche dimostrano che l’utilizzo delle nuove tecnologie impatta con la creatività e il problem solving sia in senso positivo che negativo. Ma vediamo cosa succede nel dettaglio.
L’utilizzo delle nuove tecnologie porta con sé i seguenti vantaggi:
- E’ più facile e veloce accedere a qualsiasi tipo di informazione di cui possiamo aver bisogno per risolvere un problema. Pensate per esempio a quanto usiamo oggi google maps o i navigatori satellitari per trovare una strada o un posto che dobbiamo raggiungere o pensate con che facilità uno studente può recuperare informazioni per scrivere una tesina;
- Il pensiero è più semplice, immediato, reattivo e pertanto richiede meno fatica mentale;
- I social media chiedono agli utenti di interagire con testi, immagini e video e gli utenti si sentono più inclini a creare e condividere qualcosa di proprio come può essere un album di Flickr, la recensione di un libro o un contributo a Wikipedia;
- La semplicità e velocità nel reperire e condividere informazioni permette di accumulare tempo libero da poter sfruttare in altro modo.
Ora passiamo all’altra faccia della medaglia ovvero gli svantaggi connessi con l’utilizzo delle nuove tecnologie:
- Nell’attivazione cerebrale indotta dalle tecnologie manca il reclutamento della corteccia frontale e ciò si traduce in meno allenamento al pensiero profondo, critico, al ragionamento, alla logica, all’analisi. Queste capacità cognitive sono indispensabili per il problem solving;
- Il mancato ingaggio della corteccia frontale porta con sé altre difficoltà tra cui la scarsa comprensione di testi e fenomeni complessi (come ad esempio la pandemia che ci sta coinvolgendo tutti ma che non tutti riescono capire bene di cosa si tratta e come bisogna agire di conseguenza), la difficoltà ad elaborare e utilizzare le informazioni raccolte, la difficoltà a distinguere tra percezione e realtà e tra vero e falso (come ad esempio tutte le fake news in cui incappiamo regolarmente sui vari media);
- Tutte queste difficoltà impediscono di conseguenza di trovare soluzioni e operare delle scelte ponderate.
A questo bilancio come sempre aggiungo la dovuta considerazione che siamo solo all’inizio di questa rivoluzione nel nostro stile di vita, gli studi e le ricerche in proposito sono in itinere e ogni giorno si fanno nuove scoperte, di conseguenza provate a trarre le vostre conclusioni se volete ma mantenete il beneficio del dubbio. Risposte certe ancora non ce ne sono, quindi vi ripeto di tenere la mente aperta. Continuiamo comunque ad osservare con attenzione il fenomeno perché dei cambiamenti importanti li sta portando e nel prossimo articolo vi sarò una piccola indicazione di prevenzione, tanto per non restare “tra color che son sospesi”.
A presto e mi raccomando restate a casa, tanto siamo connessi!!!
Dr.ssa Pinton Michela